IL TEMPIO MASSONICO SIGNIFICATO E SACRALITA'
Quando si fa riferimento ad un Tempio si parla di luogo sacro. Già nell’antichità si cercava il contatto con l’imperscrutabile, il trascendentale, gli dei. Per potersi appartare, riflettere, meditare, evolvere, occorrevano luoghi particolari, nei quali, il giusto ambiente e le appropriate energie terrestri e celesti fornivano le condizioni ideali. Si sceglieva dunque la radura di un bosco, la sommità di un’altura, un’isola nel mare, o qualsiasi altro luogo sotto la volta stellata, ritenuto adatto da chi ne aveva il dono di riconoscerlo. Ma occorreva delimitarlo. Dapprima senza alcuna costruzione, allineando semplicemente alberi, pietre o altro, dandone una forma circolare, quadrata, rettangolare, si creava il luogo sacro. Ecco la nascita delle più antiche forme di Tempio. L’essenziale, allora come oggi, è sempre stata ed è tuttora la delimitazione; fissare il limite tra il profano e il sacro. Un luogo dove poter dimenticare il mondo fisico-materiale, e dedicarsi alla ricerca e allo sviluppo della mente e dello spirito.
Il nostro Tempio massonico non è nulla di diverso. Quando il Massone ha superato la porta d’ingresso e lasciato i metalli nel mondo profano, egli si trova in quel luogo sacro le cui mura e colonne non fanno altro che delimitare, ossia rigorosamente separare, come in passato, il sacro dal profano. Ma verso l’alto, come ai tempi arcaici, anche i nostri Templi moderni hanno tutti la volta celeste, l’apertura che ci lega simbolicamente all’imperscrutabile, alla Verità alla quale tendiamo.
Così anche ai giorni nostri, lontano dalla vita agitata, egoistica e superficiale, il Massone ha il suo Tempio, il suo luogo sacro; sacro proprio perché dedicato solo allo spirito, allo sviluppo del Tempio interiore di ogni addetto e, di riflesso, alla grande costruzione ideale della Massoneria: il Tempio dell’Umanità. Ma il Tempio non è soltanto uno spazio. In esso vanno considerati anche i concetti di tempo, azione e partecipanti. Infatti, in Tempio, in un lasso di tempo, si svolgono azioni in presenza di persone. I nostri lavori, ad esempio in primo grado, si aprono a mezzogiorno e si concludono a mezzanotte. Anche questo tempo simbolico, separato rigorosamente da quello che trascorre fuori Tempio, assume valore sacro. Le Tre Grandi Luci, ad esempio, disposte in modo appropriato, assumono il valore di Simboli, ossia una funzione sacra, ma soltanto durante il tempo della loro particolare disposizione, per poi tornare ad essere normali attrezzi o oggetti di lavoro. In questo tempo si svolgono delle azioni che, in contrasto con quelle della vita profana, non possono che assurgere a gesti sacri, quelli del Rituale.
Infine, non dimentichiamolo, anche l’uomo, ossia il Fratello Massone, quando, lontano dalla vita quotidiana, segue e vive in Tempio il Rituale da vero Iniziato, assume a tutti gli effetti un carattere sacrale. Ecco che il divino, il sacro, si è trasferito dagli dei all’essere umano, sublimando quest’ultimo e facendogli scoprire, o meglio riscoprire la sua personale natura divina.